Oggi la salsa è un fenomeno musicale conosciuto in tutto il mondo, ma sulla sua paternità sono ancora aperte molte discussioni e polemiche.
Dove è nata la Salsa?
A Cuba, a Portorico, oppure a New York nel Barrio Latino?
In realtà la salsa è ormai patrimonio culturale di tutti, è la musica meticcia per eccellenza.
All’interno di essa possiamo trovare sia la storia di milioni di schiavi africani deportati nei caraibi cinque secoli fa, sia la cultura dei loro colonizzatori europei, trasportando tutti questi elementi afro-ispano-carabici a New York si può comprendere quale meraviglioso miscuglio ne sia scaturito.
Il musicista newyorkese, ma di origine portoricana, Willie Colon afferma quanto segue:
“…il suono cubano fu l’origine, però la nostra musica la salsa, non poteva girare per sempre intorno ad esso. Questo nome fu utilizzato per identificare la musica dei latini che vivevano a New York. Fu facile accettare questo termine, era qualcosa di piccante, di saporito, di caldo. Che aveva a che fare con qualcosa da mangiare. Per i discografici il nome era altamente commerciale . Credo però che la salsa non sia né un ritmo, né un genere che si possa classificare, la salsa è un’idea, un modo di concepire la musica vista da una prospettiva latino-americana.”
Ci piace quindi pensare alla salsa come a un grande contenitore dove sono presenti tanti elementi musicali e culturali di diversi popoli, ma dove tutti possono trovare qualcosa di proprio.
La salsa è un linguaggio universale per comunicare con persone di differente cultura e provenienza geografica, è l’esperanto della musica e del ballo.
La salsa diventa così non soltanto una musica o un ritmo da ascoltare o da ballare, ma una vera e propria espressione culturale da vivere.