Cuba è considerata la regina dei Caraibi, per il fascino delle architetture coloniali dell’Avana e di Trinidad, per lo splendore del mar dei Caraibi, e soprattutto per la semplicità di un popolo che, nonostante le difficoltà sorride sempre. E’ la più grande delle Antille e con l’arcipelago di Camaguey e Los Jardines de la Reina costituisce un sistema di ben 3.715 isole e isolotti persi nell’azzurro del mare. La costa, circondata di barriere coralline è ricca di spiagge di sabbia fine, scogliere e baie. La bandiera nazionale, disegnata da Miguel Tonol nel 1849, ha i colori bianco, rosso e azzurro: le strisce azzurre si riferiscono ai tre dipartimenti in cui era divisa Cuba, il bianco rappresenta gli ideali indipendentisti del popolo cubano, il triangolo rosso è simbolo di libertà, uguaglianza e fraternità. La stella bianca sottolinea l’assoluta indipendenza da altre nazioni.
Il clima è tropicale, vi sono temperature medie di 25 gradi, con punte di 21 gradi in gennaio e 30 gradi in luglio.
Il 27 ottobre 1492 Cristoforo Colombo approdò sulle coste di Cuba e la battezzò Juana, dopo averla definita” la terra più bella che occhio umano abbia visto”. Cuba ha circa 11 milioni di abitanti dislocati in 14 province.
I cubani vivono di allevamento del bestiame e agricoltura (canna da zucchero, tabacco, caffè, frutta). Le risorse dell’isola sono l’industria mineraria e estrattiva, (forse il bacino petrolifero più grande è proprio sotto la meravigliosa sabbia di Varadero!) e il turismo che si è notevolmente sviluppato negli ultimi anni.
I conquistadores guidati da Diego Velasquez sconvolsero la vita dell’isola. La decimazione della popolazione locale impiegata come mano d’opera nelle piantagioni di canna da zucchero creò problemi agli spagnoli e questi cominciarono a importare manodopera dall’Africa. Nei lunghi anni che seguirono Cuba fu caratterizzata dalla nascita di un nuovo popolo, frutto della mescolanza di sangue indio, spagnolo, africano. Il 1953 vide l’entrata in scena di Fidel Castro che con 120 giovani prese d’assalto la caserma Moncada a Santiago de Cuba nel tentativo di porre fine al governo di Batista.
L’attacco fallì i ribelli furono quasi tutti trucidati e Fidel Castro fu dapprima catturato e imprigionato, poi costretto all’esilio in Messico. Ma nel 1956 Castro torno’ in patria e dopo due anni di guerriglia in cui si distinse anche l’eroica figura di Ernesto Che Guevara, le truppe governative furono costrette alla resa.
Ma nel 1961 gli Stati Uniti, dopo aver gia’ messo in atto una serie di contromisure economiche pesanti, appoggiarono un tentativo di colpo di stato. Questo culminò nel tentativo di un fallimentare sbarco di truppe mercenarie a Playa Giron.
L’allora presidente era John Kennedy.
Oggi l’economia cubana soffre ancora degli oltre 35 anni di embargo economico, gravoso per Cuba, i generi per le prime necessita’ sono razionati, non raramente mancano acqua ed energia elettrica, i trasporti resi molto efficienti dopo la rivoluzione, oggi subiscono pesantemente la crisi energetica. Una situazione questa che desta molte preoccupazioni tanto che l’Assemblea Generale dell’Onu e tutti i Paesi dell’Unione Europea hanno votato a favore della eliminazione di questo inutile e assurdo embargo.
Siamo stati alcune volte a Cuba e siamo sempre tornati personalmente arricchiti da queste esperienze. Ogni viaggio è stato particolare e sotto alcuni aspetti forse irripetibile, a tutti gli amanti del ballo e della cultura afro-caraibica consigliamo una visita seppur fugace in questa meravigliosa isola che non vi deluderà…